Le accuse che si muovono nei
confronti dei manga sono quasi sempre le stesse: troppo violenti, espliciti, volgari
e ricchi di perversioni. Un fumetto può riserbare gratificazioni psicologiche
più o meno grandi in base a ciò che ci dà piacere correlato con l’ego di ognuno
di noi. Tutti dobbiamo soddisfare determinate esigenze psicologiche, come il
bisogno di potenza, di sicurezza o di eccitazione e possiamo farlo attraverso
un prodotto culturale quale è il manga.
Un genitore coscienzioso non
lascerebbe mai i propri figli in compagnia di un fumetto come ONEPIECE dove non
solo c’è sangue a volontà ma anche rotondità femminili in quantità.
Tali cosiddetti genitori dovrebbero
ricordarsi che nella storia letteraria europea esiste un genere pieno di
ragazzine assalite da lupi, di mariti che tagliano la gola alle spose, di
genitori coscienziosi come loro che abbandonano i pargoli nei boschi; parlo
chiaramente delle fiabe con cui tanti occidentali sono cresciuti. E quelle
ombre di terrore o la velata sessualità onnipresente sono le stesse che trovate
anche nei manga. I genitori sembrano averne più paura dei bambini stessi a cui
vengono raccontate.
Le fiabe hanno tanto successo
perché sono avvincenti, ma hanno anche un grande valore pedagogico: aiutano il
bambino a vedere chiaro in sé, sono associate alle angosce e alle aspirazioni e
tengono in conto tutti gli aspetti della personalità del bambino. A differenza
dei genitori che vogliono proteggere ossessivamente i figli dai “pericoli” del
mondo, le fiabe mettono in relazione il bambino con un mondo che scopre senza
comprendere, in cui vi si riconosce proiettando dentro la storia tutti i suoi
pensieri interiori.
Mi rivolgo a chi è genitore: non
pensate che i vostri figli non abbiano desideri sessuali, non abbiano paura di
morire, di sentirsi esclusi, non trovino difficoltà nel relazionarsi con un
mondo che non comprendono prima in quanto bambini e secondo in quanto poveri di
risposte da parte vostra. Essi hanno i vostri stessi desideri e le vostre
stesse paure.
Il manga come la fiaba si pone in
relazione al lettore per dargli modo di comprendere la realtà da un punto di vista differente, tanto più che i fumetti
nipponici hanno spesso come protagonisti dei ragazzini in cui è molto facile
riconoscersi.
Certamente la pancia squarciata di
un lupo se raccontata fa un altro effetto rispetto al leggere disegni di
ragazzi pieni di tagli e fiotti di sangue. Laddove l’idealismo delle fiabe si
ferma, la crudezza del manga eccede. Ma se pensate che un adolescente non abbia
il diritto di leggere un manga shonen o
shojo, perché in quanto “fiabe” sono inadatte alla loro età sbagliate di
grosso. Il super ego che tiene sotto controllo le pulsioni di tutti noi non
scatta automaticamente a 15 anni, a 18 o a 25. L’età della ragione non esiste.
Domenico Cavernadiplatone Guastafierro
"Le accuse che si muovono nei confronti dei manga sono quasi sempre le stesse: troppo violenti, espliciti, volgari e ricchi di perversioni"
RispondiEliminaMmm...da me l'unica accusa che viene posta nei confronti dei manga e che basta a metterli in cattiva luce è: sono da bambini...
Comunque bell'articolo ;-)
Da poco mi sto addentrando nel mondo dei manga... probabilmente il motivo per cui il manga è mal visto è che gli unici titoli conosciuti da tutti sono quelli che vanno di moda: Dragoon Ball, Naruto, One Piece... Ma il mondo dei manga e dei fumetti è ben più vasto! Non è solo cartoni animati dove il protagonista combatte all'infinito contro nuovi nemici (quello in effetti è solo intrattenimento, a volte anche da bambini). Il mondo dei fumetti è pieno di insegnamenti, valori, cultura e non ha nulla da invidiare a un sano libro (poi per qualche assurdo motivo i libri sono da intellettuali e i fumetti sono da bambini)! Quindi secondo me il parere negativo che è dato dalla massa ai fumetti è colpa di una conoscenza superficiale all'argomento, originata dai quei due o tre titoli che tutti conosciamo, a scapito degli altri mille che meritano di più (e non sono affatto da bambini!) di cui però nessuno sembra aver mai sentito parlare!
EliminaTi ringrazio, in generale quell'accusa la senti dappertutto...
EliminaMarco Gana il tuo ragionamento è più che giusto ma i combattimenti hanno anche un altro valore oltre a quello di intrattenere (tutto il prodotto fumetto intrattiene) e cioè dare modo al narratore di far crescere il personaggio attraverso l'auto-miglioramento.
Eliminatien e pall
RispondiEliminaCHE POTENZA! E CHE FOGGIA! E CHE BARI!
EliminaIl problema principale è che le fiabe (quelle originali) non avevano alcun intentoo pedagogico, dato che finivano tutte male e/o con bagni di sangue, in cui spesso il cattivo trionfava.
RispondiEliminaE' stata la società e la cultura positivista a ribaltare il concetto di fiaba e a darle quell'accezione positiva che conosciamo.
By the way, mi sono sempre domandato: perchè dare del coglione a uno che a 20/30/50 anni legge un fumetto? Non si tratta sempre di una storia, raccontata attraverso un tipo di medium? E non è la storia, che alla fine della fiera, conta?
penso che sia semplicemente ignoranza da parte di chi giudica.per la mia personale esperienza io fino allo scorso settembre in quanto a fumetti avevo solo letto topolino e l'uomo ragno da piccolo e ho sempre pensato che il massimo che potessero dare i fumetti fossero storie da bimbi e tante botte,bollandoli come adolescenziali e dando dello sfigato a chi li leggeva in età adulta.tutto questo semplicemente perchè non conoscevo davvero il mondo del fumetto.è stato grazie a te sommo,grazie a caverna e ad altri che mi sono accorto che quel mio giudizio era una vera cazzata.chi se lo immaginava che esistessero fumetti come akira,watchmen,sandman ecc,solo per dire i primi 3 che mi vengono in mente?
EliminaLe storie... le storie... ♥
EliminaGran bel post, devo dire, che condivido in toto e mi ha dato uno spunto di riflessione anche personalmente, che va in un'altra direzione, analoga ma forse diversa, e su cui presto credo scriverò qualcosa di simile (ovviamente citandoti). Per cominciare, però, ti seguo :) .
RispondiEliminaVa bene, poi fammi leggere ;)
EliminaHo avuto la fortuna di avere un padre anziano (ormai deceduto) che ha letto un bel po' di comics (a partire da Nembo Kid a Flash Gordon in albi giganti) e non si è mai permesso di dirmi niente sulla mia passione per i manga, qualche volta mi ha fatto qualche critica sui disegni però :D
RispondiEliminaPer la stessa ragione mio padre mi ha sempre accordato sul leggere fumetti, è un grande fan di Capitan Miki, Il grande Blek e Diabolik.
EliminaMa penso che i tempi stiano cambiando... almeno noi sapremo come comoportarci con i nostri figli
RispondiEliminaNon è questione di tempi, ma di abitudini.
EliminaCaverna,sei un figo.
RispondiEliminaLo so.
EliminaBel post. Mi è omolto il riferimento alle fiabe ;)
RispondiEliminaComunque sulle fiabe hai veramente centrato il punto. Mi hanno sempre terrorizzato da piccolo, soprattutto Pinocchio
RispondiEliminaIl fatto di giudicare infantili le storie a fumetti è dovuto a una totale assenza da parte dei "grandi" di analisi del sottotesto,perchè il fumetto essendo arte (non tutti i volumi ma vi è una mole grandissima di belle cosa) ha vari livelli di lettura.E chi non crrede che il fumetto sia arte pongo una domanda ... se riuscite ad accettare un'opera letteraria come arte e allo stesso modo anche un quadro,perchè escludere il fumetto che è lo stadio in cui ambedue le tecniche sono sincronizzate per narrrare ala meglio i fatti???
RispondiElimina2018123 leilei3915
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Io ho 32 anni, vedo anime da sempre (mi rilassano e gasano da morire).mai letto un manga in vita mia e solo adesso mi è venuta una forte voglia di collezionare tutti i volumi di one punch man. Non ci vedo nulla di male...
RispondiEliminaciò che rilassa o motiva, nella frenetica società di oggi, non è mai sfigato o "da bambini"
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