Salve veri temerari che state leggendo questo articolo! In attesa del videone su Le Bizzarre Avventure di Jojo, ho deciso di realizzare delle mini-recensioni per ogni saga del manga di Hirohiko Araki. Sei appuntamenti settimanali per farvi tornare la Jojo-fever, o appassionare qualche nuovo seguace! Cominciamo subito con PHANTOM BLOOD
Hirohiko Araki apre le danze del suo manga generazionale con
quello che è uno dei topos narrativi per eccellenza della letteratura inglese:
la scalata sociale. Ambientato nella Londra vittoriana del tardo 1800 dove
echeggia prepotentemente l’inno alla battaglia tra uomini e demoni.
La Bibbia
recita: “Le colpe dei padri ricadranno sui figli”. Questo breve e intenso
passaggio è la miccia che innesca tutti gli eventi del manga. Il patto fra due
padri avrà conseguenze spaventose sulla vita dei rispettivi figli.
Dio Brando è un figlioccio dai modi garbati che non tarda a
rivelarsi una serpe in seno; come un novello J. Gatsby tenterà di liberarsi della sua
nera eredità, impossessandosi del casato dei Joestar.
Jonathan Joestar, soprannominato JoJo, è il protagonista di questo arco narrativo. Timido, gentile, sincero, l’esatto opposto del suo fratellastro.
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Il primo incontro fra Dio Brando e Jonathan Joestar |
L’eredità di Go Nagai ancora una volta s’impone fra le
pagine di un mangaka moderno, nelle caratteristiche di Akira Fudo e Ryo Asuka
che confluiscono in Jojo e Dio. La gioventù dei due “fratelli” sarà costellata
di sangue, vendetta e bugie che rimarranno sotterrate nei ricordi.
Ma, le apparenze possono ingannare solo finché le carte restano coperte.
Così come Dio non può fare a meno di trasfigurarsi in uno
spiantato e viscido ubriacone, nemmeno Jojo può esimersi dal diventare un
perfetto gentleman come l’etichetta impone.
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In alto la maschera di pietra sotto le Onde Concentriche |
L’elemento sovrannaturale è sotto gli occhi di tutti,
lettore compreso, e resta sopito fino a quando le intenzioni del giovane Brando
salgono a galla: impossessarsi del casato attraverso la maschera di pietra, un antico manufatto che dona agli
esseri umani poteri straordinari tramutandoli in vampiri in cambio di un
tributo di sangue.
Per contrastare questa discesa nell’oscurità solo una
tecnica è efficace: le onde concentriche, introdotte da Will Anthonio Zeppeli,
sfruttano l’energia solare tramite la respirazione, per sviluppare le capacità
umane. Un susseguirsi costante di yin e yang per descrivere la
vita, miscelando la storia vera con la fiction. Amore e sofferenza, tasselli indispensabili per la crescita dei personaggi.
Araki gioca molto con dei temi che non sembrano particolarmente
popolari su Shonen Jump:
- L’ambientazione prima di tutto, figlia dei Meisaku;
- I vampiri, che disobbediscono alle consuetudini
del mondo civile;
- Jack lo squartatore che spunta fuori da un cavallo, e solo per questo ci
vorrebbe un video a parte per comprenderne la grandezza artistica.
- La storia inglese da cui attinge per proporre personaggi più o meno azzeccati.
Anche se questi elementi non sembrano particolarmente
intriganti, Araki li miscela bene con una forte dose di gore, horror, fantasy e
mazzate che li rendono più digeribili.
Le inclinazioni del mangaka verso la musica rock sono
profonde, troviamo citazioni in tutta la storia, da nomi un po’ storpiati di
musicisti famosi come i Dire Straits fino alle tecniche, l’Overdrive è infatti
una distorsione sonora che si ottiene tramite l’amplificatore.
La jumpata più lampante di tutto il manga sono le fisicità reaganiane, questi
corpi ipertrofici che discendono in linea diretta da Tetsuo Hara, una
similitudine grafica che potenzia la narrazione, anche se per via delle pose anatomicamente
impossibili rende queste raffigurazioni più assurde che mai.
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Fisicità artistiche a confronto |
Grandi emozioni e battaglie insolite che seppur soffrono un
po’ il peso degli anni, solo il tassello fondamentale per la rivoluzione che
Araki si appresta a creare. Prossimo appuntamento il 26 giugno!
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RispondiEliminapreparati per i buoni da 200 euro
Sto sulla buona strada
EliminaArticolo breve ma intenso, utile sia al neofita che a chi ha già avuto occasione di leggere Phantom Blood.
RispondiEliminaHo apprezzato inoltre il fatto che certe cose le lasci intendere, stimolando alla lettura non solo di JoJo, ma anche di quelli che risultano essere quasi degli archetipi per certi punti di vista.
La bellezza dell'articolo sta infatti su un'ottima analisi e una capacità di presentazione dell'argomento veramente efficace.
Se questo è l'inizio, sono convinto che questa rubrica riscuoterà molto successo. ;)
Ti ringrazio tantissimo per questo commento! L'intenzione è proprio quella che hai percepito, non voglio spoilerare troppo, chi si avvicina deve goderselo al massimo!
EliminaBellissimo articolo! Continua così, io intanto per ripagarti della piacevole lettura ti spammo ovunque :v
RispondiEliminaO-hoo! Grazie mille
EliminaRicordo quando lessi Phantom Blood. Mi colpì molto perchè era qualcosa di diverso dalle mie letture...
RispondiEliminaPurtroppo di Jojo devo recuperare ancora molti volumi...
Mio caro amico, approfitta dei link che posto, recuperi i volumoni col 15% di sconto!
EliminaHo dovuto metabolizzare lo stile grafico leggermente antiquato, lo ammetto.. Sopratutto perchè arrivando da naruto, fairy tails e cose così. Sono bastate 50 pagine e me ne sono innamorato... Poi va be, Jack che esce dal cavallo è una tamarrata esagerata.. i bicchieri di vino, la roccia spaccata con l'energia concentrica senza uccidere la rana... Nella mia ignoranza o forse superficialità mi chiedevo come un manga vecchio di decenni potesse riuscire a stupirmi, ed era solo l'inizio... Grande Dome continua così, leggerei i tuoi articoli su JoJo all'infinito
RispondiEliminacoach purse
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