
Chi ha
incastrato Roger Rabbit (rigorosamente senza punto interrogativo sennò porta
sfiga) è un caposaldo dell'infanzia di ogni ragazzo/a nato negli anni '80, un
film in tecnica mista che ha rivoluzionato totalmente il modus operandi di
quelle pellicole - che in casa Disney non si producevano dal 1977 con Il Drago
Invisibile. Il progetto prende il via nel 1985 col benestare di Michael Eisner
al vertice degli Studios, insieme agli sforzi di Steven Spielberg, che essendo
in buoni rapporti con quasi tutta l’industria hollywoodiana riuscì a fornire
accordi per le licenze dei vari personaggi, e grazie alla regia di Robert
Zemeckis che aveva da poco diretto Ritorno al Futuro, il film prende vita nel
1988.
I cartoni animati convivono insieme agli esseri umani, o
quasi, visto che se ne stanno tranquilli nel loro ghetto “Cartoonia”, e i
rapporti fra le due razze sono principalmente di natura lavorativa. I cartoni
interpretano vari ruoli nei cartoni animati diretti da diversi registi,
prodotti dagli studi di Hollywood, lo stesso iter di un film cinematografico in pratica.
Se la premessa può ispirare il classico musical à la Disney,
fantasioso e comico, la storia si rivela ben presto un noir molto crudo, con venature di
cupidigia, sesso e morte; così lontano dal canone che ha consacrato Walt Disney, da essere distribuito sotto l’etichetta
Touchstone.
Il disilluso detective Eddie Valiant verrà ingaggiato per fare un paio di foto piccanti, ma gli eventi lo porteranno a invischiarsi in qualcosa di molto più grosso: un caso che coinvolge un coniglio animato
accusato di omicidio. Lo interpreta Bob Hoskins che ruba la scena, grazie alle doti attoriali straordinarie, si inventò un metodo realistico per recitare in scena da solo ma circondato da personaggi animati che sarebbe stati inseriti solo in seguito su pellicola. È rimasto certamente impresso nei nostri cuori, così come Christopher Lloyd che interpreta un terrificante giudice Morton. Il film è pieno di citazioni al mondo dei cartoni, e
compaiono quasi tutti: da Betty Boop a Picchiarello, da Daffy Duck a Topolino.
Gli appassionati dei corti dell’epoca si saranno divertiti un mondo a cercarli
e trovarli tutti qua e là per il film.
Insomma, una detective story in piena regola ambientata dietro le quinte di una Hollywood
marcia, che senza dubbio avrà allietato le vostre serate da adulti, e fatto venire qualche trauma da bambini, ma non tutti sanno che il film Disney è un rimaneggiamento di una storia originale scritta da Gary K. Wolf dal titolo Who Censored Roger Rabbit?
Il romanzo ha un setting simile, ma invece dei cartoni
animati i protagonisti sono dei fumetti che posano nei set fotografici per le strisce da
pubblicare sui quotidiani. Questi fumetti hanno delle caratteristiche e capacità peculiari che li differenziano dalle controparti animate: ad esempio se non c'è modo per uccidere un cartone (tranne la salamoia) i fumetti possono essere feriti e/o uccisi come gli esseri umani. Per evitare di farsi male durante le scene più estreme possono generare un doppione con l'energia mentale, uno stuntman per così dire, che si dissolve dopo pochi minuti.
Inoltre quando parlano
appaiono i classici balloon delle strisce, riempiendo il pavimento di
carta ogni volta che discutono.
Roger all'inizio della storia non è una parte attiva, visto che nel romanzo è lui è la vittima dell’intrigo che si dipana pagina dopo pagina, e il detective
Valiant si troverà a sbrigliare una matassa ben più complessa che nel film, con
molti personaggi loschi, doppiogiochisti e femme fatale. Ad aiutarlo ci sarà un
doppione di Roger, creato con tutta l’energia mentale che il coniglio aveva a disposizione,
dandogli così una longevità di 48 ore, tempo limite entro il quale i due dovranno
scoprire chi ha ucciso il coniglio.
Il libricino è di circa 200 pagine ed è un piacere da
leggere se amate il genere noir. Vorrei dirvi di più ma finirei per rovinarvi
la sorpresa che si cela alla fine del racconto. Io ve lo consiglio, tocca a voi
fidarvi. Vi avviso che non è stato tradotto, quindi è indicato a chi già
mastica l’inglese, utile anche a chi sta imparando la lingua e vuole migliorare
la lettura.
In tutta onestà non sono capace di scegliere fra i due
medium. Le storie sono diametralmente diverse, e hanno approcci distinti, tanto
da non far sembrare l’uno l’ispirazione dell’altro. Sono entrambi godibili su
più livelli di interpretazione, e per completezza andrebbero visionati
entrambi.
Abbiamo parlato di: Chi ha incastrato Roger Rabbit, Who Censored Roger Rabbit?
Ricordo che lo provai a leggere alle superiori... E' stata una fatica, ma è valsa la pena.
RispondiElimina